La ricerca e le nuove tecnologie nel campo della neuroriabilitazione hanno fatto davvero passi da gigante.

Guardare a quanto di nuovo si affaccia nel nostro settore sanitario è per noi da sempre una prerogativa, indispensabile al nostro obiettivo di offrire il meglio a chi si rivolge a noi.

In quest’ottica abbiamo scelto il Lokomat di Hocoma distribuito da A circle.

Un macchinario di ultima generazione per la neuroriabilitazione robotizzata, disponibile presso il nostro centro Anmic Riabilitazione di Crotone.

Il Lokomat è un esoscheletro controllato elettronicamente che consente di riprodurre uno schema motorio assimilabile alla normale deambulazione. Le ortesi meccaniche vengono indossate dal paziente e ne guidano il passo mentre è mantenuto in sicurezza da un’imbragatura che permette anche di alleviarne il peso.

Grazie al sistema particolarmente innovativo, Lokomat può essere adattato per le più diverse esigenze del paziente e alle sue specifiche caratteristiche.

Il movimento è simulato su un tapis roulant e riprodotto in 3D su un monitor posto di fronte al paziente, come in una sorta di videogioco, ciò permette al paziente di eseguire il trattamento in maniera coinvolgente e stimolante.

L’esoscheletro non solo facilita i movimenti per il recupero della deambulazione, ma, durante l’allenamento, registra tutti i dati necessari per eseguire una valutazione dei progressi del paziente e ed eventualmente adattare il programma riabilitativo.

Il Lokomat applica la più avanzata tecnica di neuroriabilitazione per la facilitazione e l’eventuale recupero della deambulazione, una vera e propria evoluzione delle metodiche convenzionali finora adottate.

L’uso di Lokomat, inoltre, ha dimostrato la capacità di migliorare le funzioni cardiovascolare e respiratoria, di ridurre la spasticità, di mantenere elasticità muscolare e prevenire rigidità muscolari.

La neuroriabilitazione robotizzata è un trattamento strumentale e fisico, del tutto privo di effetti collaterali e senza particolari controindicazioni, che non va a sostituire la tradizionale fisioterapia, ma l’affianca, fornendo un ulteriore supporto al recupero fisico e psicologico dei pazienti.

E in questi anni abbiamo avuto modo di sperimentarlo noi stessi, trovando conferma che la strada dell’innovazione è quella giusta.