ANMIC Riabilitazione

Le nostre strutture sanitarie erogano prestazioni Specialistiche e Riabilitative a 360° e per ogni età. 

ANMIC Riabilitazione nasce a Crotone nel 1993, dalla volontà di Giuseppe Squillacioti. Il nome è un chiaro tributo all’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili (A.N.M.I.C.). Dal 1993, prima con la nostra sede a Crotone e poi con le nostre sedi di San Giovanni in Fiore (Cosenza), lavoriamo per essere punto di riferimento in ambito sanitario, cercando di garantire prestazioni di qualità in tempi brevi. I nostri reparti di Riabilitazione Neurologica e Motoria, di Ri/Abilitazione dell’Età Evolutiva e di Medicina Fisica e Riabilitativa, sono punti di riferimento per la diagnosi e cura e la cura nei territori che serviamo.

Complessivamente, le nostre equipe erogano circa 350 trattamenti quotidiani, sia nelle nostre strutture che presso il domicilio dei nostri utenti, utilizzando tecnologie all’avanguardia che permettono di mettere a loro disposizione il meglio delle terapie mediche e riabilitative. Il nostro staff,  formato da medici specialistici, psicologi, terapisti e operatori socio sanitari, ha nel continuo confronto, aggiornamento e formazione il suo punto di forza. 

Tutto ciò per rispondere alla nostra mission utente-centrica: offrire servizi sanitari tali da soddisfare tutti i cittadini, senza discriminazione alcuna, garantendo soluzioni di trattamento e assistenza sanitaria adeguate per tutti e specifiche per ciascuno. 

Perchè scegliere Anmic Riabilitazione

Il Medico Fisiatra – specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa – si occupa della riabilitazione e del recupero delle funzioni dei pazienti che presentano disabilità e menomazioni secondarie a diverse affezioni patologiche di tipo neuromuscolare, osteoarticolare, cardiorespiratorio, cognitivo-relazionale, biomeccanico-ergonomico e psicologico.

Il Fisiatra interviene sia nel trattamento di patologie di nuova insorgenza sia nella prevenzione al fine di limitare la progressione e l’impatto delle disabilità sulla qualità di vita del paziente. Non si rivolge, quindi, soltanto al trattamento della patologia, ma interviene anche per migliorare la situazione globale in cui versa l’individuo.

Coordina l’equipe multidisciplinare nella realizzazione del progetto riabilitativo avendo come obiettivo il massimo recupero delle funzioni e abilità della persona. Elabora, quindi, il percorso riabilitativo individuale valutando i bisogni riabilitativi del paziente, indicando l’eventuale impiego delle tecniche manuali e/o strumentali. Individua il protocollo medico specialistico riabilitativo (Progetto Riabilitativo Individuale) e le modalità e la durata delle prestazioni di medicina fisica e riabilitativa.

Nei nostri centri effettua visite specialistiche su appuntamento, redige i programmi riabilitativi e coordina il lavoro del team di riabilitazione neuromotoria.

L’Ortopedico è un medico specializzato che si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie e disfunzioni dell’apparato scheletrico e delle strutture a esso associate, come i muscoli e i legamenti.

Fra le patologie più spesso trattate dall’ortopedico sono incluse problemi alla spalla (sindrome da conflitto sotto-acromiale, lesione della cuffia dei rotatori, instabilità della spalla, lussazione della spalla, artrosi) al ginocchio (artrosi, lesioni del menisco, lesioni delle cartilagini, lesioni dei legamenti, sindrome femoro-rotulea), all’anca (artrosi, lussazioni), alla mano (sindrome del tunnel carpale),al piede (distorsioni, frattura, alluce valgo), fratture, scoliosi, mal di schiena, distorsioni.

Se necessario può decidere di intervenire chirurgicamente, ma prima di procedere all’intervento chirurgico, l’Ortopedico cerca di risolvere il problema con approcci meno invasivi, come la prescrizione di farmaci o di iniezioni specifiche, la riabilitazione o la fisioterapia.

Quando questi trattamenti non sono più sufficienti a controllare i sintomi può diventare indispensabile ricorrere alla chirurgia.

Nel post-operatorio indica la prescrizione di un programma riabilitativo mediante l’impiego di tecniche manuali e/o strumentali.

Nei nostri centri effettua visite specialistiche su appuntamento.

Il Neurologo è un medico specializzato in neurologia che si occupa della diagnosi e cura delle patologie correlate al sistema nervoso centrale, al sistema nervoso periferico somatico e dal sistema nervoso periferico autonomo.

Il sistema nervoso centrale è costituito dal cervello (contenuto all’interno della scatola cranica) e dal midollo spinale (contenuto all’interno della colonna vertebrale).

Il sistema nervoso periferico somatico (costituito dalle radici e gangli spinali, dai plessi e tronchi nervosi) collega il sistema nervoso centrale ai muscoli scheletrici.

Il sistema nervoso periferico autonomo connette il sistema nervoso centrale con dei muscoli lisci degli organi interni e le ghiandole.

Il Neurologo si occupa, dal punto di vista medico-diagnostico, di patologie come ad esempio ictus, sclerosi multipla, morbo di Parkinson, malattie neuromuscolari, epilessie, tumori e malattie cerebrovascolari, neuropatie periferiche.

Nei nostri centri effettua visite specialistiche su appuntamento e collabora con il team di riabilitazione neuromotoria alla redazione dei progetti riabilitativi.

Il Neuropsichiatra infantile – specialista nei disturbi neuropsicologici, neurologici e psichiatrici dell’infanzia e dell’adolescenza –  si occupa di promozione della salute mentale e di prevenzione delle malattie neuropsichiche, di trattamenti farmacologici, psicoterapici e riabilitativi rivolti a soggetti della fascia di età 0-18 anni orientati ad una presa in carico globale.

Nei nostri centri effettua diagnosi e redige programmi mirati alla cura e riabilitazione dei disturbi cognitivi, neuropsicomotori, dell’apprendimento, del comportamento, della comunicazione e del linguaggio.

Coordina l’equipe della ri-abilitazione dell’età evolutiva nella realizzazione del progetto riabilitativo multidisciplinare con l’obiettivo di arrivare al massimo recupero possibile delle disabilità fisiche, mentali e sociali e alla prevenzione delle complicazioni secondarie, promuovendo l’adattamento del bambino al suo contesto e migliorandone la qualità della vita; valuta i bisogni dei piccoli pazienti e individua le terapie e i protocolli riabilitativi ideali per a seconda delle esigenze specifiche.

Effettua visite specialistiche su prenotazione ed elargisce consulenze ai genitori previo appuntamento.

“Lo Psicologo è un professionista della salute e del benessere della persona. Per diventare psicologo in Italia è necessario conseguire una laurea universitaria di cinque anni in Psicologia. Per poter esercitare la professione è necessario, dopo la laurea, svolgere un anno di tirocinio, sostenere un Esame di Stato ed iscriversi all’Ordine degli Psicologi. La professione di Psicologo è regolamentata a livello nazionale dalla Legge n. 56/89. Il primo articolo della Legge riporta: “la professione di Psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione,  la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità.” Si può rivolgere allo Psicologo chiunque avverta la necessità di una consulenza specialistica: il bambino, l’adolescente, l’adulto in difficoltà, ma anche la coppia, la famiglia, il genitore che desidera comprendere le difficoltà dei figli e voglia migliorare le relazioni con loro, gli operatori scolastici e sociali per gli aspetti di apprendimento o altro, gli imprenditori o le aziende per affrontare problematiche relazionali e/o organizzative. Le attività riguardano la consulenza psicologica, il sostegno, il parent training che mirano a favorire il cambiamento, potenziare le risorse individuali o collettive, accompagnare le persone, le coppie, le famiglie e le organizzazioni nelle diverse fasi di sviluppo e crescita per migliorare il benessere globale. Se lo psicologo è specializzato può esercitare anche la psicoterapia, che gli fornisce ulteriori strumenti specialistici per pianificare percorsi individuali di gestione di disturbi psichici. Lo strumento principale con cui opera lo Psicologo è la relazione di AIUTO.  Nello specifico, attraverso il colloquio clinico, l’osservazione sistematica, test e questionari con caratteristiche di scientificità analizza le difficoltà e il disagio dell’individuo e attraverso un progetto terapeutico mira ad ottenere un cambiamento nell’ottica della salute e benessere globale della persona.

Il Logopedista è un professionista sanitario specializzato nel trattamento di patologie che colpiscono la comunicazione e il linguaggio a cui spesso si associano problematiche cognitive, come ad esempio difficoltà di apprendimento, di sviluppo e di memoria. Lavora prevalentemente in team, in ottica di una presa in carico globale (Riabilitazione Neuromotoria e nell’Età Evolutiva) e, per alcune problematiche lievi, autonomamente.

 Il Logopedista si occupa di disfonia, ovvero quando manca la voce, oppure è debole, oppure è rauca per qualsiasi motivo; balbuzie, disfemia: ovvero quando parlando ci si “inceppa” o non riesce parlare in modo “sciolto”; disartria, ovvero quando ci sono difficoltà ad articolare la parola per un problema neurologico (ad esempio nelle paralisi cerebrali infantili, nella malattia di Parkinson, nelle sclerosi multiple etc.); disturbo fonetico (dislalie), ovvero gli errori di pronuncia; disfagia, ovvero i disturbi della deglutizione e/o dell’alimentazione, che derivano da danni neurologici, traumatici, da alterazioni delle strutture della bocca o in sindromi; deglutizione deviata cioè una deglutizione in cui la lingua spinge contro i denti; disturbi evolutivi del linguaggio, ovvero il ritardo o la distorsione delle tappe di acquisizione del linguaggio, in cui rientrano i disturbi specifici di linguaggio; disturbi specifici di apprendimento, quali ad esempio: la difficoltà “a leggere” (dislessia), la difficoltà a scrivere bene e senza commettere errori ortografici (disgrafia e disortografia), la difficoltà “a far di conto” (discalculia); difficoltà di comunicazione o di linguaggio, di origine genetica (es. Sindrome di Down) o acquisite in età evolutiva (ad es. meningoencefaliti neonatali, prenatali, etc) o in età adulta o involutiva (afasia, demenza, disturbi cognitivo-comunicativi, etc); i disturbi di comunicazione dovuti a sordità; le difficoltà di comunicazione e linguaggio nelle persone con disturbo pervasivo dello sviluppo (autismo); le difficoltà di linguaggio di varia natura come ad esempio in soggetti iperattivi con difficoltà nella relazione; le difficoltà di linguaggio da inadeguatezza socio-culturale; le difficoltà del linguaggio nel multilinguismo.

Il Logopedista valuta le capacità comunicative, effettuando un bilancio logopedico: strumento fondamentale per la stesura del progetto riabilitativo che deve essere condiviso con la famiglia e con gli operatori coinvolti; l’obiettivo del bilancio è quello di valutare le abilità del bambino/adulto, le compromissioni presenti a livello muscolare, propriocettivo, deglutitorio, linguistico ed a stabilirne il grado di gravità (oltre a verificare la presenza di disturbi correlati) al fine di creare un percorso riabilitativo mirato ed efficace.; quindi redige un piano d’intervento; e si occupa del trattamento riabilitativo, mirato alle esigenze specifiche del bambino/adulto emerse dal bilancio; la frequenza con cui viene eseguito il trattamento dipende dalla gravità del disturbo e dai bisogni del singolo paziente;

Il Logopedista si fa carico del counseling, volto a sostenere il paziente e la sua famiglia nel percorso rieducativo attuando il suo intervento all’interno di un progetto condiviso con una equipe multiprofessionale. In età scolare è importante estendere il counselling anche alla scuola al fine di monitorare i progressi nel contesto sociale del bambino/ragazzo e per fornire strategie utile ai docenti per raggiungere il successo scolastico.

Le sedute dedicate agli adulti, nell’ambito della Riabilitazione Neuromotoria, prevedono la diretta condivisione delle tecniche e strategie utilizzate con l’utente e/o i caregivers.

Le sedute dedicate ai bambini, nell’ambito della Riabilitazione dell’Età Evolutiva sono proposte in forma ludica. Gli strumenti utilizzati dal logopedista possono essere oggetti, giochi strutturati, immagini cercando di attirare l’interesse del bambino e scelti in base all’età ed alle sue capacità cognitive. Quindi lo specialista avvicina il piccolo anche tramite la collaborazione dei genitori, che dovrebbero condividere gli obiettivi di trattamento, emersi in fase valutativa e rinforzare gli esercizi proposti dal logopedista anche a casa per aiutare il bambino.

Il fisioterapista è un professionista sanitario che svolge la sua attività di riabilitazione nelle patologie e/o disfunzioni nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori e di quelle viscerali. Lavora autonomamente (Fisioterapia e Terapia Strumentale) o in team mediante presa in carico globale (Riabilitazione Neuromotoria e nell’Età Evolutiva), al fine di evocare/recuperare/migliorare una condizione fisica persa in modo temporaneo/permanente, per il benessere psicofisico della persona.

Poiché la riabilitazione abbraccia più branche della medicina, il fisioterapista può aiutare bambini e adulti.

Nei bambini e negli adolescenti si occupa di sviluppo psicomotorio, in presenza o meno di patologie congenite o acquisite, come le PCI, paralisi ostetriche, SMA, sindrome di down, idrocefalo, distrofie, patologie dello sviluppo come: dismorfismi, scoliosi, cifosi, piede piatto/cavo, alterazioni della postura.

Negli adulti, con menomazioni e/o disabilità di natura muscolo-scheletrica, traumatica/post-traumatica/post-chirurgica, come: protrusioni e/o ernie discali, dolori di varia origine (cervicalgia, lombalgia, tendiniti, spalla congelata), protesi d’anca, protesi di ginocchio, protesi di spalla, fratture, post-intervento lca, menischi; neurologica, in patologie quali: ictus, emorragie cerebrali, atassia, sclerosi multipla, SLA, distrofia, morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer, cardiologica, pneumologica, linfatica e viscerale come: post IMA, BPCO, tumori, disfunzioni del pavimento pelvico.

 La mission del fisioterapista è il benessere psicofisico della persona. Elabora, anche in equipe, il programma riabilitativo; pratica attività terapeutiche per la rieducazione funzionale della disabilità motoria, psicomotoria e cognitiva; propone ausili e protesi, ne addestra all’uso e ne verifica l’efficacia.

Gli strumenti che il fisioterapista impiega sono molteplici.

  • l’esercizio terapeutico finalizzato al recupero della funzione persa: mobilizzazione passiva, attiva-assistita per il recupero del range articolare; esercizi di rinforzo muscolare selettivi e/o globali per il recupero della forza di un singolo muscolo o gruppi.
  • la terapia manuale e tecniche specifiche scelte e applicate in base alla tipologia del problema, per esempio: Kabat e Bobath per le patologie neurologiche; Vojta per i neonati con paralisi ostetriche; Mc Kenzie e Mezieres per le patologie posturali e della schiena;
  • la terapia fisica e strumentale per la gestione del dolore e l’infiammazione (tecar, laser, infrarossi, ionoforesi, correnti elettriche), per il rinforzo muscolare (elettroterapia), e la stimolazione ossea (onde d’urto, magnetoterapia)
  • la tecnologia robotica, negli ultimi anni ha messo a disposizione strumenti sofisticati e utilizzati nei centri di riabilitazione all’avanguardia. Per esempio, l’impiego di esoscheletri o attrezzature dinamiche.

Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE) si occupa delle difficoltà o dei disturbi che si riducono a specifici settori dello sviluppo (motorio, linguistico, interattivo), ma che sono difficilmente separabili dalle funzioni di base come attenzione, percezione, memoria, motivazione e regolazione affettiva. Lavora in team, in ottica di una presa in carico globale, in ambito della Ri/Abilitazione dell’Età Evolutiva.

La terapia neuropsicomotoria è indicata nei casi: disturbi sensoriali, neurologici e neuromotori; disturbi della coordinazione motoria (impiccio, mal destrezza, disprassia), dello schema corporeo e dell’organizzazione spazio – temporale; disturbi dello spettro dell’autismo; disturbi del linguaggio e della comunicazione; disturbi della regolazione emotivo-comportamentale; disturbi dell’apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia); altri disturbi del neurosviluppo (disabilità intellettiva, disturbo d’attenzione, iperattività, inibizione, mutismo selettivo).

L’approccio verso i bambini è globale. Il TNPEE considera lo sviluppo come l’evolversi di un insieme di competenze, capacità e abilità complesse che si intersecano e si influenzano a vicenda. Le aree prese in considerazione sono molte: motoria-funzionale, cognitiva, relazionale, comunicativa-linguistica, emozionale, comportamentale, etc. In età evolutiva non si possono tenere separate queste componenti perché sono strettamente legate e influenzate tra di loro. Il TNPEE osserva e valuta quali sono le abilità di base di un bambino, quali quelle emergenti e quali, a volte, carenti. L’integrazione tra funzioni emergenti e funzioni di base trasversali è l’elemento caratterizzante dell’approccio neuropsicomotorio. Il focus non è la difficoltà o il disturbo, ma piuttosto l’integrazione delle competenze, siano esse ben sviluppate o meno.

Occupandosi di età evolutiva, in particolare di bambini in età prescolare (0-6 anni), le proposte fatte all’interno degli incontri sono veicolate dal gioco. Questa infatti è l’attività principale che investe l’interesse del bambino. Il TNPEE utilizza sia materiale strutturato (giochi tipo pentoline, macchinine, costruzioni, bambole, giochi in scatola) che non strutturato (cerchi, coni, bastoni, didò). Le attività proposte sono pensate per far emergere, migliorare e potenziare le abilità del bambino, considerando prima di tutto i suoi interessi e le competenze di base che possiede. Quindi dentro al lavoro diretto con il bambino, c’è sempre un ragionamento sulle modalità che permettono di raggiungere gli obiettivi prefissati e una procedura di verifica dopo l’intervento. I tipi di gioco proposto possono essere di tipo motorio-funzionale, corporeo, simbolico, sensoriale, di regole, di attivazione sociale.

 Il Terapista Occupazionale è un operatore sanitario che opera nella Riabilitazione Neuromotoria dell’Età Adulta e nella Ri/Abilitazione dell’Età Evolutiva, in particolare negli ambiti della prevenzione, cura e riabilitazione di persone affette da malattie e disordini fisici o psichici, sia con disabilità temporanee o permanenti, che limitano l’autonomia e l’indipendenza della persona. I terapisti occupazionali spesso lavorano a stretto contatto con i professionisti in neuropsicomotricità, fisioterapia, logopedia, infermieristica, tecnico della riabilitazione psichiatrica, educatore professionale, assistente sociale, psicologo, medico.  Il Terapista occupazionale si occupa di soggetti di ogni età. I principali ambiti in cui è applicata la terapia occupazionale sono: neurologia, per cui si occupa di incrementare l’autonomia in attività significative per la persona, appartenenti alla sfera di via quotidiana, ad esempio in attività di cucina, igiene, gestione della casa, ludiche; ortopedia, il terapista occupazionale cerca di riabilitare la persona in seguito a fratture, lesioni ai tendini ed ai nervi, amputazioni, malattie reumatiche e altre patologie che riguardano soprattutto gli arti superiori; geriatria, il terapista occupazionale si occupa di persone anziane affette da patologie d’origine neurologiche (Alzheimer, Parkinson) e dell’educazione dei loro caregiver; pediatria e neuropsichiatria infantile, il terapista occupazionale lavora con bambini, adolescenti e le loro famiglie, aiutandoli a costruire competenze che consentano loro di partecipare alle occupazioni e agli eventi di vita socialmente significativi. Il Terapista occupazionale valuta le competenze della vita quotidiana e lavorativa delle persone con disabilità cognitive, fisiche, psichiche; individua ed elimina barriere ambientali per incrementare l’autonomia e l’indipendenza e la partecipazione alle attività quotidiane, lavorative, sociali; sviluppa, incrementa, recupera o mantiene l’autonomia e la partecipazione sociale tramite attività di interesse che sono parte della vita quotidiana di una persona.

La terapia occupazionale si occupa di:

  • attività del vivere quotidiano (ADL) e delle attività mirate alla cura personale del corpo, fondamentali per vivere in un mondo sociale assicurando la sopravvivenza di base e il benessere. Alimentarsi, igiene al lavandino (faccia, mani, denti, capelli), fare il bagno, fare la doccia, utilizzo WC e igiene perineale, vestirsi, camminare e spostarsi, mangiare, manutenzione di dispositivi personali (compresi ausili), riposo;
  • attività strumentali del vivere quotidiano (IADL) che supportano la vita quotidiana all’interno della casa e della comunità e che spesso richiedono interazioni più complesse. Gestione del telefono e dei dispositivi, cura della casa, educazione dei figli, fare acquisti e pagamenti, gestione delle finanze, guida e mobilità all’esterno, prendersi cura di altre persone, prendersi cura degli animali, partecipazione ad attività religiose e/o spirituali;
  • attività lavorative: quelle necessarie per svolgere un lavoro remunerato o attività di volontariato. Le attività produttive forniscono un contributo al tessuto economico e sociale della società (es. impiego lavorativo, faccende domestiche, preparazione ed adattamento alla pensione, volontariato, studio, attività scolastiche e istruzione, aggiornamento);
  • tempo libero: attività non obbligatorie motivate intrinsecamente e svolte durate il tempo libero, ovvero il tempo non dedicato a occupazioni obbligatorie o produttive. Attività di svago e hobby, gioco, sport, bricolage e fai da te, attività artigianali, giardinaggio, musica;
  • partecipazione sociale: schemi di comportamento strutturati tipici che ci si aspetta da un individuo o da una data posizione all’interno di un sistema sociale. Attività di gruppo, aggregazione, frequentazione interpersonale che richiedono interazione, collaborazione, dialogo o scambio.

Il terapista occupazionale utilizza strumenti e ausili esclusivi e specifici, attività manuali, ludiche, di vita quotidiana e adatta tecniche selezionate atte al recupero delle attività quotidiane.

L’Assistente Sociale è un professionista che, agendo secondo i principi, le conoscenze e i metodi specifici della professione, svolge la propria attività a favore dell’utente e della sua famiglia, per prevenire e risolvere situazioni di bisogno, aiutando l’utente nell’uso personale e sociale delle proprie risorse e di quelle familiari, ambientali e del più ampio contesto sociale, organizzando e promuovendo prestazioni e servizi per una maggiore rispondenza degli stessi alle particolari situazioni di bisogno e alle esigenze di autonomia e responsabilità delle persone, valorizzando a questo scopo tutte le risorse disponibili.

Il sostegno che l’Assistente Sociale fornisce agli utenti presi in carico e alle loro famiglie, consiste in percorsi di superamento autonomo dei problemi e dei bisogni, o degli stati di disagio, mediante il corretto ed efficace utilizzo delle risorse e delle competenze di cui ogni singola persona è portatrice.

L’Assistente sociale opera con autonomia tecnico-professionale e di giudizio in tutte le fasi dell’intervento, per la prevenzione, il sostegno e il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazioni di bisogno e di disagio. Le principali attività svolte dall’Assistente Sociale a favore degli utenti e delle loro famiglie presi in carico presso i Centri ANMIC-Riabilitazione: segretariato sociale (attività di accoglienza ed informazione); consulenza e sostegno, agli utenti e alle loro famiglie, in riferimento alle conseguenze che l’evento patologico provoca nella loro sfera sociale; curare e promuovere i contatti con l’esterno (enti pubblici e del privato sociale); attività di indirizzo, fornendo indicazioni all’utente preso in carico e/o ai suoi familiari su come richiedere l’esigibilità di diritti e il riconoscimento di sostegni, sia economici che sociali, quali: invalidità civile, indennità di accompagnamento, indennità di frequenza, riconoscimento handicap ai sensi della legge n°104/92, ecc.; funzione educativo-promozionale nei confronti delle persone e delle loro famiglie, intesa come lavoro centrato sulla promozione di risorse sia personali che ambientali e sociali, verso una maggiore autonomia ed un maggiore empowerment; funzione di connessione fra prevenzione, cura e riabilitazione sociale, in quanto l’intervento sociale mobilita le risorse sia della persona che del suo ambiente di vita, favorendo il reinserimento dell’utente nel suo ambiente familiare, lavorativo, scolastico e sociale.

 Nell’esercizio della professione l’Assistente Sociale utilizza una serie di strumenti che consentono di conseguire concretamente gli obiettivi di cambiamento e di aiuto. Tra gli strumenti principali si annoverano:

  • il colloquio: volto a instaurare una relazione significativa con la persona e con la sua famiglia; raccogliere informazioni utili alla conoscenza delle situazioni problematiche; formulare valutazioni professionali; progettare interventi concertati e condivisi con l’utente e verificarne i risultati;
  • la visita domiciliare: è una forma di incontro e di colloquio che si realizza nell’ambiente di vita dell’utente. È uno strumento peculiare che viene programmato per gli utenti che effettuano trattamento riabilitativo in regime domiciliare, poiché impossibilitati a recarsi presso il Centro ANMIC;
  • la riunione di equipe: è un importante momento di condivisione tra i diversi professionisti coinvolti nella presa in carico dell’utente, poiché la presa in carico è una presa in carico globale, che comporta il coinvolgimento di diverse figure professionali in un’ottica multidisciplinare. La riunione di equipe è uno strumento indispensabile per la condivisione di obiettivi tra i diversi professionisti coinvolti nel progetto personalizzato, che pur nel rispetto delle specifiche competenze, individuano e condividono una metodologia comune, ispirata al concetto di presa in carico globale e di un approccio interdisciplinare, nel rispetto dell’unitarietà e dell’unicità di ogni persona.

L’Operatore Socio Sanitario (OSS)  svolge attività di cura e di assistenza alle persone in condizioni di disagio o di non autosufficienza sul piano fisico e/o psichico, collaborando con gli altri operatori preposti all’assistenza sanitaria e a quella sociale. Favorisce dunque il benessere dell’utente, la sua autonomia e integrazione sociale.

L’OSS si occupa di stimolare le capacità espressive e psico-motorie dell’assistito, incoraggia il mantenimento o il recupero dei rapporti con parenti e amici; riordinare gli ambienti di vita e cura e procede alla loro sanificazione e disinfezione; all’interno dei centri ANMIC – Riabilitazione effettuare la disinfezione, sterilizzazione e decontaminazione degli strumentari e dei presidi sanitari; svolge attività di cura mediante l’utilizzo di semplici apparecchi medicali e aiuta nell’assunzione dei farmaci; esegue semplici medicazioni o altre minime prestazioni di carattere sanitario; supporta l’utente nell’igiene personale, nella vestizione, nella mobilità e nell’assunzione dei cibi; si adopera per mantenere le capacità motorie dell’assistito e per fargli assumere posture corrette; è in grado di rilevare i parametri vitali dell’assistito e di percepire comuni alterazioni; procedere alla raccolta e allo stoccaggio dei rifiuti, al trasporto del materiale biologico, sanitario e dei campioni per gli esami diagnostici; riduce e controlla i fattori di rischio professionale e ambientale degli utenti.

ANMIC Riabilitazione

Centri medici, specialistici e riabilitativi per ogni età – Centro di Crotone.

La nostra equipe medico-specialistica a Crotone

Presso la nostra struttura di Crotone, la nostra equipe medica effettua visite specialistiche e gestisce i Programmi Riabilitativi Individuali.

Dott.ssa Giovanna POMPEO

Direttore Sanitario
Specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa (Fisiatra)

Dott. Antonio FOCERI

Specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa (Fisiatra)

Dott. Bruno RISOLEO

Consulente – Specialista in Neuropsichiatria Infantile

ANMIC Riabilitazione

Centri medici, specialistici e riabilitativi per ogni età – Centro di San Giovanni In Fiore – Cosenza.


La nostra equipe medico-specialistica a San Giovanni in Fiore

Presso la nostra struttura di San Giovanni in Fiore, la nostra equipe medica effettua visite specialistiche e gestisce i Programmi Riabilitativi Individuali. 

Dott. Salvatore GALASSO

Direttore Sanitario
Specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa (Fisiatra)

Dott. Simone PEDITTO

Specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa (Fisiatra)

Dott. Bruno RISOLEO

Consulente – Specialista in Neuropsichiatria Infantile

Dott.ssa Alessandra FINOCCHIARO

Specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa (Fisiatra)

Dott.ssa Giuseppina FLORIO

Specialista in Neuropsichiatria Infantile

Dott.ssa Alessandra SMORTO

Specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa (Fisiatra)

Codice Etico

Il nostro lavoro è improntato al rispetto, alla correttezza e trasparenza verso i nostri utenti, le loro famiglie e le nostre comunità, consapevoli del nostro ruolo per la crescita sociale ed economica delle aree in cui operiamo. 

Formazione & Ricerca

Un’offerta sanitaria di qualità non può prescindere da un costante orientamento all’aggiornamento, alla formazione e alla ricerca che permetta di stare al passo con i cambiamenti.

Come possiamo aiutarti?

Siamo a tua completa disposizione.