Che cosa sono quelle strisce colorate che indossano spesso gli sportivi e non solo? Una nuova moda?
Il tape è un termine inglese che significa nastro. Il tape è fatto da un lato di cotone dall’altro da una colla acrilica.
Viene applicato sulla pelle per gestire e curare patologie del sistema muscolo-scheletrico, neurologico, vascolare e linfatico.
Una delle tecniche più conosciute ed accreditate è quella del taping neuromuscolare che ha obiettivi specifici come la riduzione del dolore, il miglioramento della vascolarizzazione che quindi va a velocizzare il processo infiammatorio, il miglioramento del movimento di una determinata articolazione e lo stimolo della postura corretta.
Tutto ciò è possibile grazie alla cosiddetta decompressione cioè il miglioramento de movimento e la riduzione dell’edema, ovvero l’accumulo di liquido all’interno dei tessuti.
L’applicazione del tape forma della grinze sulla pelle (che potete immaginare come un tracciato più o meno regolare di tanti triangolini continui) che appunto creano la decompressione, i punti più alti delle grinze sono quelli in cui i vasi sono meno costretti e in cui il sangue circola in maniera più fluida.
I nastri applicati possono variare per lunghezza e spessore in base alla zona da trattare. Per esempio un nastro di larghezza 1 cm agirà per una profondità di 1 cm, mantenendo la caratteristica fondamentale di essere applicati a tensione zero e in posizione di stretching, per evitare la compressione.
È fondamentale che ad applicare il tape sia un professionista della riabilitazione, l’autoapplicazione può provocare danni più o meno importanti.
Il tape può essere mantenuto fino a 7 giorni dalla sua applicazione, facendo tranquillamente anche la doccia, perché resistente all’acqua e svolgerà la sua “funzione” durante i normali movimenti dell’attività quotidiana.