Il 24 maggio ricorre la giornata nazionale della Terapia Occupazionale, infatti è proprio in questa data che nel 1997 è stato riconosciuto il profilo professionale del terapista occupazionale.

Sapete di che si tratta quando si parla di Terapia Occupazione o che cosa fa un terapista? Lo approfondiamo insieme di seguito.

La Terapia Occupazionale è una disciplina riabilitativa che utilizza la valutazione e il trattamento per sviluppare, recuperare o mantenere le competenze della vita quotidiana e lavorativa delle persone con disabilità cognitive, fisiche, psichiche tramite attività.

Si occupa anche dell’individuazione e dell’eliminazione di barriere ambientali per incrementare l’autonomia e l’indipendenza e la partecipazione alle attività quotidiane, lavorative, sociali.

La Terapia Occupazionale studia e promuove l’occupazione, le abilità essenziali alla persona per partecipare attivamente nel proprio ambiente, per impegnarsi in attività soddisfacenti e gratificanti a livello personale e interpersonale, in base alla cultura d’appartenenza, razza, età, consente dunque di promuovere la partecipazione al contesto sociale e la qualità della vita.

Attraverso il “fare”, la persona sviluppa competenze e autonomie che favoriscono il proprio ruolo sociale, la propria autostima e dignità, la salute psicologica e fisica.

Le occupazioni sono fondamentali per l’identità, l’auto efficacia ed il senso di competenza dell’utente e permettono, inoltre, di decidere come impiegare il proprio tempo, conferendo significato alle giornate.

L’etimologia greca del termine ergoterapia (terapia occupazionale) esprime infatti il concetto dell’essere attivi: l’essere impegnati rappresenta un bisogno primario dell’essere umano e un’attività svolta in maniera mirata ha degli effetti terapeutici.

Attraverso l’azione sui processi motori, sensoriali e cognitivi, si propone di aiutare il paziente ad arrivare al maggior grado di indipendenza possibile. Tra gli obiettivi della terapia occupazionale:

  • la garanzia delle condizioni fisiche
  • la promozione delle autonomie individuali
  • la tutela dell’equilibrio sociale e psichico.

Dunque la salute intesa, non solo come assenza di malattia, ma come qualcosa di notevolmente più ampio e complesso. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), infatti, un problema di salute o una malattia possono non essere conseguenza di una limitazione fisica (nei movimenti, in una funzione psichica, ecc.) o di un danno strutturale corporeo (un arto, un organo ecc.), ma nascere dall’interazione fra molteplici fattori.

L’OMS riconosce che la salute può essere compromessa dall’incapacità di svolgere attività e di partecipare alle situazioni di vita a causa di barriere ambientali oltre che di problemi a carico delle funzioni e strutture del corpo (WHO, 2001). Per questo attività, partecipazione, fattori ambientali e fattori personali (capacità d’azione) rivestono un ruolo fondamentale e si influenzano a vicenda.

La terapia occupazionale si inserisce efficacemente in tale visione, proponendosi con l’intento, appunto, di promuovere salute e autonomia personale.

Cosa fa il Terapista Occupazionale?

Un terapista occupazionale è un professionista sanitario che ha l’obiettivo di far raggiungere la maggior autonomia e la miglior qualità di vita possibili nella quotidianità delle persone, cioè nella cura di sé, nell’ambiente domestico, nel lavoro e nel tempo libero/di riposo.

Un percorso di Terapia Occupazionale consente alla persona con limitazioni fisiche o cognitive di re-imparare come lavarsi, vestirsi, fare le pulizie di casa, muoversi nella propria città, andare a scuola e al lavoro o qualunque altra cosa desideri fare.

L’occupazione è il mezzo terapeutico e l’outcome dell’intervento di Terapia Occupazionale. Gli obiettivi principali che il terapista occupazionale si prefigge sono:

  • affrontare i limiti di performance nelle attività quotidiane che riguardano la sfera personale e domestica, ad esempio la cura di sé e delle faccende casalinghe;
  • semplificare le attività quotidiane, elaborando delle metodologie specifiche per il tipo di esigenze fisiche in modo da ridurre la fatica associata a molte condizioni croniche;
  • individuare adattamenti personalizzati per svolgere efficacemente le attività legate alla cura;
  • riuscire a creare delle routine che incorporino le attività di gestione della salute nelle abitudini quotidiane, ad esempio, creando un programma per ricordare al paziente quando si devono assumere farmaci.

La Terapia Occupazionale viene praticata in una vasta gamma di ambiti, compresi gli ospedali, i centri di riabilitazione neurologici, il domicilio, i luoghi di lavoro, le scuole e le case di riposo.

I pazienti vengono attivamente coinvolti nel processo terapeutico e i risultati della Terapia Occupazionale sono diversificati, guidati dal paziente e misurati in termini di coinvolgimento o di soddisfazione derivata dalla partecipazione. (World Federation of Occupational Therapy). 

T.O. Linda Marrazzo